Piano nazionale d’azione per il radon

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato il Piano nazionale d’azione per il radon. Il radon è un gas radioattivo inodore, incolore e insapore, derivante dal decadimento dell’uranio ed è presente nell’aria in quantità variabile. Si trova ovunque nella crosta terrestre ed è la maggiore fonte di rischio da esposizione a radiazioni ionizzanti di origine naturale. Questo gas proviene principalmente dal suolo, dai materiali da costruzione e dall’acqua. All’aperto, si disperde in atmosfera, ma negli ambienti chiusi, dove mediamente la popolazione trascorre l’80% del tempo, si accumula. In alcuni casi, in assenza di ventilazione, le concentrazioni di radon possono essere la prima causa di aumento del rischio di tumore polmonare dopo il fumo.

Il Piano nazionale d’azione per il radon, previsto dall’art. 10 del D.lgs 31 luglio 2020 n.101 (atto di recepimento della Direttiva 2013/59/Euratom), è un obbligo comunitario. Esso deve essere adottato entro il 27 agosto 2021 con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta dei Ministri dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, della salute, di concerto con i Ministri dello sviluppo economico, del lavoro e delle politiche sociali, e delle infrastrutture e dei trasporti. La Conferenza Stato-Regioni, l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e l’Istituto superiore di sanità sono coinvolti nel processo decisionale.

Il Piano mira a ridurre l’esposizione al radon e il suo impatto attraverso strategie di misurazione, prevenzione e riduzione dell’esposizione della popolazione. Saranno sviluppate campagne informative a livello nazionale e locale, e si prevede una connessione con i programmi di efficientamento energetico e con gli altri programmi di qualità dell’aria indoor. 

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