SICUREZZA E ARCHEOLOGIA

SICUREZZA & ARCHEOLOGIA

CANTIERI ARCHEOLOGICI: TUTELA DEI LAVORATORI E DEL PATRIMONIO CULTURALE

La sicurezza sul lavoro è un aspetto fondamentale da considerare in qualsiasi tipo di ambiente lavorativo, compresi i cantieri archeologici. Questi ultimi, che sono dedicati alla valorizzazione e al recupero del nostro patrimonio culturale, devono garantire la tutela dei lavoratori che vi operano, oltre a quella dei beni archeologici stessi, nonché di tutti quei soggetti che a vario titolo hanno accesso al sito non solo per ragioni di ricerca e studio, ma anche per passione e interesse personale.

L’accordo di collaborazione tra diverse istituzioni, come quello appena siglato,  tra il Di­partimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti prodotti e insediamenti antropici dell’Inail, il Ministero della Cultura Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le provincie di Pisa e Livorno, e l’Università di Siena – Dipartimento Scienze storiche e dei Beni culturali, è fondamentale per analizzare le specifiche esigenze di questi contesti lavorativi e garantire la sicurezza dei lavoratori. Tale accordo, infatti, ha come obiettivo l’analisi delle tipicità e delle specifiche esigenze di questi ambiti lavorativi in cui sono inscindibili la salvaguardia della salute e sicurezza degli operatori, ma anche la salvaguardia del bene culturale.

Attraverso un lavoro di sinergia e integrazione tra la normativa vigente in materia di beni culturali e paesaggio (riferimento al Codice dei Beni Culturali e del paesaggio D.lgs. n. 42/2004) e la legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro (primo fra tutti il D.lgs. n. 81/2008) è possibile tracciare un quadro di riferimento efficace e davvero utile per tutti gli operatori del settore.

Il Codice dei Beni Culturali e del paesaggio sottolinea l’importanza della conservazione del patrimonio culturale attraverso attività di studio, prevenzione, manutenzione e restauro. In aggiunta, le normative specifiche in materia di salute e sicurezza sul lavoro, impongono di tenere conto delle peculiarità dei cantieri archeologici che, per molti aspetti, assomigliano ai cantieri temporanei e mobili del settore edile e civile, ma se ne differenziano per numerosi motivi, legati essenzialmente alla presenza di attività aggiuntive finalizzate alla lettura storica delle azioni umane e dei fenomeni geologici ad esse connesse e  anche per la subordinazione dell’attività edilizia e genio civile ai temi della conoscenza archeologica  e del recupero, conservazione e restauro dei resti in corso di indagine.

La conoscenza approfondita di entrambi i contesti nor­mativi e l’integrazione delle relative finalità e contenuti è essenziale per una corretta contestualizzazione del cantiere archeologico, delle attività che vi si svolgono e dell’organizzazione del lavoro che vi si adotta, nonché per la corretta valutazione dei rischi e l’adozione di ef­ficaci misure di prevenzione e di protezione idonee a tutelare sia i beni culturali in essa presenti sia i lavora­tori che vi operano.

La progettazione di uno spazio di lavoro e di un processo lavorativo specifico per i cantieri archeologici è essenziale, dunque, per garantire la sicurezza dei lavoratori senza compromettere le attività di ricerca scientifica. Inoltre, è fondamentale promuovere interventi migliorativi che includano la conoscenza approfondita del quadro legislativo e normativo, l’adozione di tecniche di intervento adeguate, l’individuazione dei compiti e delle responsabilità, la formazione degli operatori, la qualificazione delle imprese coinvolte e la definizione di buone pratiche.

Nei cantieri archeologici, vi sono diversi rischi specifici che richiedono attenzione e precauzioni. Alcuni di questi includono:

  • Rischio di crollo o caduta di materiali: Durante gli scavi, le strutture antiche possono essere instabili. I lavoratori devono prestare attenzione per evitare crolli o cadute di materiali.
  • Rischio di ferite da oggetti taglienti: Gli oggetti rinvenuti, come cocci di ceramica o frammenti di vetro, possono essere affilati e causare ferite. L’uso di guanti protettivi è essenziale.
  • Rischio di esposizione a sostanze pericolose: Alcuni reperti possono contenere sostanze tossiche o pericolose. I lavoratori devono indossare dispositivi di protezione individuale (DPI) e seguire le procedure di sicurezza.
  • Rischio di esposizione a condizioni ambientali estreme: Gli scavi possono avvenire in luoghi caldi, freddi o umidi. I lavoratori devono proteggersi adeguatamente dalle condizioni climatiche.
  • Rischio di danni al patrimonio culturale: È importante maneggiare con cura i reperti per preservarne l’integrità storica e artistica.
  • Rischio di incidenti con attrezzature: Gli strumenti utilizzati negli scavi, come picconi o pale, possono causare lesioni se non maneggiati correttamente.
  • Rischio di infortuni da movimenti ripetitivi: Gli scavi richiedono spesso movimenti ripetitivi, come scavare o spazzare. Questi possono causare lesioni da sforzo ripetitivo.

In sintesi, la sicurezza nei cantieri archeologici richiede una formazione specifica, l’uso di DPI adeguati e la consapevolezza dei rischi specifici legati al patrimonio culturale e alle condizioni di lavoro.

In conclusione, la tutela della salute e sicurezza sul lavoro nei cantieri archeologici è un aspetto prioritario che richiede un approccio specifico e attento alle particolarità di questi contesti lavorativi. Solo garantendo la sicurezza dei lavoratori si potrà preservare e valorizzare il nostro patrimonio culturale nel rispetto delle normative vigenti.

Formatori24